Verso
un’economia sociale
L’esperienza
della Piazza dei Mestieri di Torino
Intervento della dott.ssa Marina Gargiulo,
provinciale di “Confartigianato Donne Impresa”.
La
Piazza dei Mestieri di Torino partecipa per il decimo anno al meeting di
Rimini. Incontriamo i responsabili presso il loro stand, per farci raccontare un’esperienza
del tutto unica e significativa, che ha coinvolto oltre 3000 ragazzi che hanno
portato a termine l'iter scolastico, attraverso un percorso formativo e
professionale che ha consentito loro di affacciarsi con successo alla vita e al
lavoro. Una sperimentazione articolata che ha affiancato al percorso educativo
la creazione di vere e proprie botteghe, che vendono i loro prodotti e servizi
sul mercato, in cui i giovani hanno potuto misurarsi concretamente con il
lavoro già durante gli anni di studio,avendo come formatori i veri e propri
artigiani del settore. Si sono creati laboratori di birra artigianale, di
pasticceria e di prodotti locali. Si è creata con gli stessi prodotti una
catena di servizio di catering per la fornitura. Nel contempo si è risolta una
problematica di integrazione sociale, eliminando il problema locale della
dispersione scolastica, in quanto i giovani partecipanti alla piazza dei
mestieri provengono da realtà disastrate. Un'esperienza incentrata sulla forza
attrattiva della bellezza che ha dato anche vita a un'intensa attività
culturale, fatta di rassegne musicali e
teatrali, di concorsi di arte contemporanea e di poesia, di grandi dibattiti
sul tema dell'educazione, del lavoro e del nuovo welfare. Tale forma innovativa
si è replicata negli anni in altre città italiane e il modello educativo è
stato importato anche in Sud America e in alcune città europee. Perché, quindi, non importare sul nostro
territorio pontino tale modello? O, in alternativa, potenziare ed ottimizzare
le attività già esistenti? Ricordiamo che l’Italia, il Paese a
tradizione cattolica, è piena di talento e gli artigiani rappresentano la parte
del leone, perché oggi gli artigiani stessi descrivono un modello economico e
sociale della storia del nostro Paese. A partire dalle tradizioni culinarie,
diverse Regione per regione, fino ad arrivare alla moda made in Italy, ai
prodotti di nicchia, a quelli personalizzati. Settori come quello nautico,
orafo, delle produzioni Doc e Dop. Questo talento è conseguenza di ‘individualismo
dell’unicità’, che ci rende, dal punto di vista degli aspetti positivi,
certamente più capaci, e, soprattutto, famosi nel mondo. L’individualismo dell’unicità produce persone
con una capacità di integrare aspetti diversi. E’ un modello totalmente diverso
dall’‘individualismo della singolarità’. Dà peso alle relazioni, per cui
contano la famiglia, la tradizione, la storia, la bellezza, i luoghi, lo stare
insieme e i legàmi sociali. Fondamentale il tema della preparazione di nuove
competenze, con la formazione continua che permette di essere al passo con i
tempi. L’ ‘impresa’ è tante cose. Il nostro modello non può esistere se
non mettiamo al centro del rilancio l’impresa come una forma organizzativa
preziosa, come un luogo di amicizia, di relazioni di qualità, di espressione
delle capacità delle persone. E se non creiamo le condizioni affinchè la stessa
abbia la possibilità di dare occasione a tanti di far vedere ciò di cui sono
capaci. Questo momento di crisi economica, che impone delle riorganizzazioni,
delle ristrutturazioni, che impone la revisione, ad esempio, del sistema
fiscale, che richiede delle azioni
coraggiose di riorganizzazione della macchina pubblica, di decentramento, di
sussidiarietà, etc…
C’è
bisogno di spinta dal basso, di corpi sociali che capiscono che questo è un
momento storico potenzialmente molto ricco. Non è un momento storico in cui si
tratta di rinchiudersi in difesa.
La valenza economica,quindi, della solidarietà e della partecipazione
civica. Da qui la necessità di riferimenti sul territorio (tramite apertura di
sportelli e/o centri/circoli) che
sinergicamente con le forze economiche locali creino benessere per la comunità.
Latina
28 agosto 2015
Marina
Gargiulo
Marina
Gargiulo, imprenditrice, docente, consulente in ambito della formazione e
bandi, è Presidente provinciale del movimento “Confartigianato Donne Impresa” e
componente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di
Latina.